(H)ANDY // è Creativa è Versatile è Espressiva è Culturale è Distintiva
(H)andy: Un gesto di creatività e cultura
Per questo Natale, abbiamo scelto di celebrare la magia del gesto con (H)andy.
Non è solo un oggetto, ma un simbolo. Realizzata con cura nel nostro laboratorio, questa mano stampata in 3D rende omaggio alla gestualità italiana, un linguaggio universale che arricchisce ogni dialogo.
Con la sua presenza distintiva, (H)andy rappresenta il legame tra tradizione e creatività, unendo design e cultura in un oggetto che ispira e affascina.
Un piccolo tributo al valore del gesto, capace di raccontare storie, emozioni e connessioni.
Quest’anno, lasciati ispirare da (H)andy, il nostro augurio di un Natale ricco di significato e creatività.
(H)andy: la fonte d’ispirazione per ogni ambiente
Aggiungere (H)andy a una stanza significa portare un tocco di creatività e originalità.
Questa mano è pensaata per stimolare l’immaginazione e ispirare nuove idee, catturando l’attenzione di chiunque la osservi.
Un oggetto semplice, ma capace di accendere la creatività in ogni occasione.
Con (H)andy, l’ispirazione è sempre a portata di mano.
“(H)andy è pronta a ispirare,
con il suo stile fa immaginare.
In ogni stanza porta novità,
e un tocco di pura creatività.”
Chatty G. Pittì
(H)andy e la mano italiana: un simbolo di dialogo e cultura
La scelta di riprodurre una mano, simbolo universale di connessione e comunicazione, non è casuale, e diventa ancora più significativa quando si sottolinea la sua italianità. L’Italia, infatti, è nota non solo per la bellezza dei suoi paesaggi e per il patrimonio artistico, ma anche per la sua peculiare lingua non verbale: il gesto.
La mano, in particolare, è protagonista del dialogo italiano, uno strumento indispensabile che arricchisce il linguaggio e ne amplifica le sfumature. All’estero l’immagine dell’italiano che gesticola è quasi un cliché, ma come tutti i cliché, trova radici profonde nella realtà. Per l’italiano, il gesto non è un semplice accompagnamento alle parole, ma spesso ne è parte integrante, un codice parallelo che sottolinea, amplifica e chiarisce il significato della conversazione.
Se la parola rappresenta la struttura del discorso, la mano è ciò che ne esprime l’anima:
- Il gesto risolve ambiguità.
- Il gesto evidenzia emozioni.
- Il gesto comunica anche quando le parole tacciono.
(H)andy, realizzata con cura artigianale e innovazione tecnologica, non è quindi solo un oggetto di design, ma un omaggio all’importanza culturale della mano nel dialogo italiano. La sua italianità è intenzionale: essa rappresenta una tradizione vivente, fatta di gesti che raccontano storie, emozioni e pensieri.
Glossario dei gesti più iconici della comunicazione italiana
La mano “a finocchio” (Manus Pinnata):
Dita unite a punta, palmo rivolto verso l’alto e movimento oscillante. Universale espressione di perplessità, impazienza o dubbio. Traduzione implicita: “Ma cosa stai dicendo?”.
La mano “a sfregio” (Manus Subita):
Movimento rapido del dorso della mano sotto il mento. Il significato? Disprezzo. Espressione chiara di indifferenza o rifiuto: “Non me ne importa nulla.”
Le corna (Manus Cornuta):
Indice e mignolo estesi, altre dita piegate. Può essere apotropaico (contro la sfortuna) o un messaggio offensivo, a seconda del contesto.
La mano “che te lo dico a fare” (Manus Elliptica):
Palmo aperto con movimento in avanti, come a spingere l’aria. Un gesto che sottolinea l’inutilità di ribadire qualcosa di ovvio.
Le dita che pizzicano l’aria (Manus Pizzicata):
Pollice e indice che si avvicinano rapidamente a formare piccoli movimenti. Spesso utilizzato per minacciare bonariamente qualcuno: “Vieni qui che te ne do due!”.
Questa selezione di gesti rappresenta un vero codice culturale che arricchisce il linguaggio parlato, spesso sostituendo le parole o potenziandone il significato. Ogni gesto racconta una storia, e la mano italiana ne è sempre protagonista.
(H)andy celebra questo linguaggio universale, unendo design e cultura per portare un pezzo d’Italia – fatto di gesti – ovunque venga collocata.
La mano nell’arte
La mano e il gesto hanno da sempre rivestito un ruolo cruciale nell’arte, fungendo da potenti veicoli di espressione emotiva e comunicazione simbolica. Attraverso la rappresentazione delle mani, gli artisti sono stati in grado di trasmettere una vasta gamma di sentimenti, intenzioni e narrazioni, spesso senza l’ausilio di parole.
Un esempio emblematico è il David di Michelangelo. In questa scultura, la mano destra di David è sproporzionatamente grande, con vene e tendini dettagliatamente scolpiti, suggerendo sia la tensione prima del confronto con Golia sia la potenza e la determinazione del giovane eroe. Questo dettaglio enfatizza la preparazione e la forza interiore di David, rendendo la mano un fulcro narrativo dell’opera.
Nel contesto dell’arte contemporanea, l’opera “L.O.V.E.” di Maurizio Cattelan, comunemente nota come “la mano di Piazza Affari”, offre una provocatoria riflessione sul potere e sull’economia. La scultura raffigura una mano con tutte le dita mozzate tranne il medio, che rimane eretto in un gesto di sfida. Situata di fronte alla Borsa di Milano, l’opera può essere interpretata come una critica alle istituzioni finanziarie, utilizzando un gesto universalmente riconosciuto per comunicare dissenso e provocazione.
Anche Caravaggio ha saputo sfruttare magistralmente la gestualità nelle sue opere. Nella “Vocazione di San Matteo”, la mano di Cristo, estesa e leggermente inclinata, richiama quella di Adamo nella “Creazione” di Michelangelo, stabilendo un dialogo tra divino e umano e sottolineando il momento della chiamata spirituale.
La rappresentazione delle mani nell’arte non si limita alla figura umana, ma si estende anche a opere che esplorano la mano come soggetto autonomo. Ad esempio, M.C. Escher, nella sua litografia “Mani che disegnano”, raffigura due mani che emergono da un foglio di carta, ciascuna impegnata a disegnare l’altra. Questo paradosso visivo esplora temi di creazione e auto-riferimento, mettendo in luce la mano sia come strumento che come soggetto dell’arte.
In sintesi, la mano e il gesto nell’arte servono non solo come elementi anatomici da rappresentare, ma come potenti simboli attraverso i quali gli artisti comunicano emozioni profonde, critiche sociali e riflessioni filosofiche. La loro rappresentazione continua a evolvere, riflettendo le dinamiche culturali e sociali di ogni epoca, e mantenendo una rilevanza universale nel panorama artistico.